Mercoledì 06 marzo, noi ragazzi della scuola media Paino – Gravitelli insieme ai ragazzi della scuola Giorgio La Pira, abbiamo avuto il grande piacere di incontrare Andrea Franzoso, autore del libro ”Ero Un Bullo”, il libro che, aderendo al progetto lettura, abbiamo letto in preparazione di questo evento e che ha suscitato in noi grande interesse.
Alle ore 14:00 ci siamo recati al teatro di Cristo Re dove si è svolto il nostro incontro.
Dopo che la nostra dirigente ha presentato Andrea Franzoso, noi ragazzi abbiamo avuto la possibilità di porgli delle domande e presentare i lavori preparati per quest’occasione.
Incontrare l’autore di un libro è molto di più di un semplice scambio di parole: è un momento di dialogo, di confronto, che permette al lettore di capire cosa c’è dietro le pagine del libro e cosa ha portato l’autore a scriverlo.
L’incontro ha avuto una durata di circa due ore ma il tempo sembrava volare in quanto sono stati affrontati argomenti molto attuali come il bullismo e il cyberbullismo.
Il libro “Ero un Bullo” affronta proprio il tema del bullismo e narra la vera storia di Daniel Zaccaro, un ragazzo che vive in un quartiere degradato nella periferia di Milano.
Figlio di una coppia pugliese trasferitasi al nord, Daniel era una piccola promessa del calcio ed era stato reclutato in una rinomata squadra, l’Inter.
Il padre lo immaginava già campione di serie A, ma le sue esagerate aspettative misero Daniel troppo sotto pressione e quando durante una partita Daniel manca il goal decisivo, il sogno di diventare un calciatore famoso è infranto per sempre. Questo lo allontana da suo padre che finisce col trattarlo sempre peggio facendogli perdere tutta la fiducia in se stesso; ciò lo lascia pieno di rabbia e aggressività, ed è proprio questa situazione che lo porta a diventare un bullo.
Sente che l’unico modo per guadagnarsi rispetto è incutere paura e non temere niente, fino ad arrivare a fare anche rapine in banca, così da finire al Beccaria, il carcere minorile. Qui viene considerato un ragazzo perduto e irrecuperabile.
A segnare la svolta è l’incontro con don Claudio, il cappellano del carcere.
Daniel viene affidato alla sua comunità, che accoglie i “ragazzi difficili” e lentamente impara a guardare le cose da una nuova prospettiva così, con l’aiuto e il sostegno di diverse persone comincia con difficoltà ma con determinazione il lungo viaggio verso la “redenzione”: comincerà a leggere, a studiare e si diplomerà con un voto alto arrivando addirittura a laurearsi.
La storia di Daniel rappresenta un esempio di rinascita e può essere utile a sensibilizzare i giovani sull’importanza del rispetto per gli altri perché bullismo e cyberbullismo sono ancora troppo diffusi.
Sharon Passari I B