La mostra organizzata giorno 31 Gennaio dalla nostra scuola, l’XI Istituto Comprensivo Paino Gravitelli, ha voluto ridare identità alle vittime della Shoah attraverso un percorso di creazioni eseguite da tutti gli alunni del comprensivo dall’infanzia alle medie, passando per la primaria, utilizzando vari linguaggi espressivi. Per realizzarle abbiamo guardato film, letto poesie, ascoltato canzoni e testimonianze. I visitatori, accompagnati dalle note di alcuni brani interpretati dalla nostra orchestra ( Gam Gam, La vita è bella, Havanagira ), hanno iniziato il loro viaggio nella memoria partendo dalla rappresentazione di una scena tratta dal film Il bambino con il pigiama a righe, in cui i due amici giocano a carte davanti al filo spinato. Oltre questo possono volare solo le farfalle gialle dei bambini del ghetto di Terezin e l’orsetto che Fred Lessing ha conservato fino ai novant’anni e che gli ha dato la forza di superare la separazione dalla famiglia. Entrambi questi simboli della Shoah, come anche le bellissime pietre della memoria, sono stati ricreati dai bambini più piccoli del nostro Istituto. Ricco di emozioni anche il cartellone dal titolo La bambina delle arance, storia di Davide, sopravvissuto al lager grazie alle arance di Greta, che rivede all’età di 75 anni, ormai nonno. Al centro del percorso il plastico del Binario 21, progettato e realizzato dagli alunni della scuola primaria e secondaria, per ricordare i tanti deportati nei campi di concentramento per mezzo dei treni, come ben ricorda Liliana Segre, riuscita a sopravvivere a tanta crudeltà. Purtroppo tantissimi bambini non ce l’hanno fatta e alcuni dei loro nomi sono stati riportati su di in un pannello di plexiglas per non dimenticarli. Interessantissima la scatola interattiva, che prende spunto dalle prime proiezioni dei fratelli Lumière. Guardando attraverso un foro, fotografie di uomini, donne e bambini sofferenti passano davanti agli occhi dello spettatore. Si è voluto concludere questo viaggio con un coinvolgimento attivo del visitatore, invitandolo a lasciare un pensiero per Anne Frank o un post it contro l’orrore, affinché la memoria faccia sì che tragedie simili non si ripetano più, perché “perdere il passato significa perdere il futuro”.
Anita Lo Iacono e Alessandra Nastase 3D
pubblicato in data 09-02-2023 su Noi Magazine inserto della Gazzetta del Sud