I guardiani del mare sono loro, gli alunni dell’XI Istituto Comprensivo “Paino Gravitelli” che, attraverso un percorso didattico svoltosi dal 29 agosto al 3 settembre, hanno avuto la possibilità di visitare il Parco Horcynus Orca a Torre Faro. Quale modo migliore per trascorrere l’ultima parte delle vacanze estive?
Il parco propone delle visite didattiche al fine di approfondire l’impatto che la letteratura, la storia e la mitologia, unitamente alle scienze naturalistiche, hanno sulle esperienze fatte dalle nuove generazioni. Esperienza formativa estremamente interessante rivolta alle classi quarte e quinte della scuola primaria, ma anche alla classe prima della secondaria di I° grado.
Il percorso è avvenuto attraverso tre ambiti differenti: letterario, naturalistico e mitologico. Non senza dimenticare che il parco deve il suo nome al capolavoro di Stefano D’Arrigo, durante le visite didattiche gli allievi hanno avuto la possibilità di conoscere il microcosmo naturale in cui il Parco sorge. Attraverso la sala interattiva i ragazzi hanno fatto un viaggio unico tra l’antico mestiere della pesca ed i fenomeni naturali che caratterizzano questo braccio di mare.
L’area dello Stretto è stata abitata da antiche popolazioni che, nel corso dei secoli, hanno lasciato testimonianze tangibili, ancora oggi rintracciabili nei costumi, nelle usanze e persino nella lingua: il mito, in questo modo, viene riscoperto attraverso il patrimonio culturale ricco ed eterogeneo della città di Messina.
Accompagnati in pullman sino a Torre Faro, i “guardiani del mare” hanno affrontato, durante lo svolgimento dei laboratori, tematiche legate all’ecologia, ai rifiuti ed all’impatto ambientale: in questo caso specifico, il laboratorio ha riguardato il ciclo dei rifiuti e dei comportamenti, di come questi si traducano in un danno al mare a causa dei materiali di scarto che vengono usati e poi gettati, del cattivo uso che si fa dell’acqua e di come tutto, prima o poi, torni al mare. Dopo aver effettuato la visita guidata, gli studenti si sono riuniti in una delle sale del Parco dove, accompagnati dagli operatori e con l’aiuto di supporti multimediali, è stato loro introdotto l’argomento dei rifiuti e delle corrette prassi che si possono attuare per potere diminuire l’impronta ecologica. In un secondo tempo, si è chiesto ai bambini di riflettere su una fiaba tematica letta in gruppo, elencando le connessioni tra i rifiuti e l’ecologia degli esseri viventi. Divisi in gruppi, gli studenti, guidati dagli operatori, si sono recati in spiaggia per la raccolta dei rifiuti trasportati dal mare e abbandonati dall’uomo. Dopo la raccolta si è proceduto con la separazione dei diversi tipi di rifiuti negli appositi contenitori e in gruppo se ne è ricostruita la storia per capirne la provenienza, quali siano le conseguenze della loro presenza sulla spiaggia, al fine di imparare un comportamento responsabile in modo da evitare che simili condotte possano ripetersi nel tempo.
Nel Giardino delle Sabbie e presso la Torre degli inglesi il protagonista è l’occhio vispo e vivace dei ragazzi: osservazione dei fenomeni caotici dello Stretto en plein air, visita alle opere d’arte presenti nel Giardino, approfondimento di miti e leggende del nostro territorio. Momento di esplorazione del linguaggio utilizzato da Stefano d’Arrigo nell’Horcynus Orca, attraverso azioni/gioco. Visita guidata al “luntro” (antica imbarcazione che ha accompagnato per millenni l’uomo nelle attività di pesca e in particolare nella caccia al pescespada nelle acque dello Stretto): i bambini hanno rivissuto le fasi salienti della pesca, approfondendo i ruoli dei pescatori ma anche i differenti mestieri che gli artigiani delle comunità marinare svolgevano nell’ambito di tale attività. Torre degli Inglesi: visita alla Torre e agli scavi archeologici che hanno portato alla luce i resti dell’antico faro Romano di Capo Peloro, occasione per viaggiare nella storia del nostro territorio. Sala della Terr’acqua: spazio virtuale che ricrea l’ambiente delle prime profondità dello Stretto di Messina, anche attraverso suggestioni sonore e visive. I giovani viaggiatori sono, inoltre, dotati di una tavola di cartoncino (la tavola delle profondità) sulla quale applicare differenti fogli di carta velina di diverse gradazioni del colore del mare. Sala degli Abissi: il viaggio nel buio degli abissi dove i bambini passano attraverso il grande “vortice” (istallazione dell’artista messinese Gianfranco Anastasio) per immergersi virtualmente nei fondali dello Stretto, circondati da suggestioni sonore e visive e guidati sino all’esposizione dei pesci abissali (rara collezione presente al centro del gorgo). Momento importante per i bambini anche per fare emergere i loro saperi sulla vita delle profondità del mare.Il viaggio si conclude con la visione del cortometraggio “Lu tempu di lu pisci spata” di Vittorio De Seta, testimonianza dello sviluppo della cultura marinara dello Stretto.
Classe 1° A
Plesso “Passamonte”
XI Istituto Comprensivo “ Paino Gravitelli”